E’ una malattia parassitaria che si trova in parte dei tropici, subtropici e sud dell’Europa, inclusa l’Italia. La Leishmaniosi ha differenti forme cliniche.  La malattia si presenta in tre forme principali: Leishmaniosi cutanea  (CL) che causa ulcere cutanee e che in una percentuale di casi può diventare malattia cronica progressiva; la Leishmaniosi mucosale, causata da specie di Leishmanie in Africa e nelle Americhe che colpisce la mucosa nasale, orale e faringea e che produce una malattia mutilante e la Leishmaniosi viscerale (VL) che colpisce milza, fegato, midollo osseo e i linfonodi con febbre ed anemia. L’infezione è trasmessa dalla puntura di flebotomi femmine. Cani, roditori e altri mammiferi sono ospiti intermedi. I flebotomi (chiamati comunemente pappataci) si infettano pungendo uomini o animali infetti. È possibile la trasmissione interumana da madre a figlio o per via parenterale (trasfusioni di sangue o uso di siringhe contaminate).

Leishmaniosi viscerale

è causata da protozoi, particolarmente dalle specie L.donovani e L.infantum. Il periodo di incubazione varia da settimane a mesi. L’inizio della malattia può essere immediato o graduale.  Le manifestazioni cliniche comprendono febbre, perdita di peso epato-splenomegalia, anemia, leucopenia e trombocitoplenia. Se non trattata è letale. La leishmaniosi  viscerale (VL) è più comune nelle aree rurali piuttosto che urbane ma si trova in alcune aree periurbane ad esempio nel Brasile nord-orientale.  La VL si trova nel sud continente indiano, nell’Asia centrale e sud-occidentale, nel Medio Oriente, in Africa (specie nella parte Orientale) e nell’Europa meridionale. Nel nuovo mondo la maggior parte dei casi si verifica in Brasile, ma casi sporadici in focolai limitati si verificano altrove in Centro e Sudamerica.  La VL si trova in focolai in circa 65 paesi. Più del 90% dei casi mondiali vengono segnalati da India, Bangladesh, Nepal, Sudan, Etiopia e Brasile. Nessuna delle aree particolarmente colpite in questi 5 paesi sono comuni destinazioni turistiche.

L’incubazione è lunga: settimane o mesi. Segni comuni  della malattia sono: febbre, perdita di peso, epatosplenomegalia, pancitopenia. Se non trattata, la malattia nella forma severa è mortale. L’infezione latente può diventare clinicamente manifesta quando il soggetto diventa immunodeficiente per altre cause (HIV/AIDS, cancro, etc). La diagnosi  viene fatta ricercando i parassiti della Leishmania o il DNA nei tessuti infetti (midollo osseo, fegato, linfonodi o sangue). Il trattamento, con farmaci come l’amfotericina (AmBisome) è efficace.

Leishmaniosi cutanea

La  CL si trova in parti del Medio Oriente, in Asia centrale e sud-occidentale, in Africa e nel Sud Europa. Casi si registrano anche in Messico e in altri paesi del Centro America e in buona parte dei paesi del Sudamerica. Più del 90% dei casi mondiali viene segnalato dai seguenti paesi: Afghanistan, Algeria, Iran, Iraq, Arabia saudita e Siria per quanto riguarda nord-Africa e Medio-Oriente e Bolivia, Brasile, Colombia e Perù per quanto riguarda il Sudamerica. Nei viaggiatori, la malattia viene riscontrata prevalentemente nei militari in missione (Iraq, Afghanistan). Altri viaggiatori a rischio sono quelli che fanno ecoturismo o viaggi d’avventura. La CL è caratterizzata da ulcerazioni aperte o chiuse che si sviluppano settimane o mesi dopo l’esposizione. L’ulcerazione può cambiare in forma e dimensioni. Generalmente i bordi sono sollevati con un cratere centrale. Esse non sono dolenti, ma lo possono diventare se si sovrainfettano. Possono guarire spontaneamente senza alcun trattamento. Altre forme durano anni lasciando cicatrici deturpanti.

Non esistendo al momento vaccini o farmaci per prevenire la malattia, la forma di prevenzione si realizza evitando attività dal tramonto all’alba quando i pappataci sono più attivi, usando vestiti protettivi ed insetto-repellenti e dormendo in ambienti dotati di aria condizionata. Le zanzariere sono inutili, dato che gli insetti, tre volte più piccoli delle comuni zanzare, passano attraverso le maglie della rete.