da Walter Pasini | Dic 8, 2014 | Malattie, Malattie infettive prevenibili con la vaccinazione
L’agente eziologico è un arbovirus del genere dei Flavivirus. La malattia è trasmessa da zanzare infette, solitamente Aedes Aegypti che pungono per lo più durante il giorno. La febbre gialla (Yellow Fever, YF) si manifesta in aree urbane e rurali dell’Africa e del Sud America. Nella giungla e nelle aree forestali le scimmie sono il principale serbatoio d’infezione. L’introduzione dell’infezione nelle aree urbane densamente popolate può portare ad estese epidemie. Nelle abitazioni urbane le zanzare trasmettono il virus da uomo ad uomo. In Africa è comune un modello intermedio di trasmissione nelle regioni umide della Savana dove le zanzare infettano sia le scimmie che gli umani causando epidemie localizzate.
Sebbene la maggior parte delle infezioni sia asintomatica, una parte di esse può provocare una malattia acuta che si sviluppa in due fasi, la prima con febbre, dolori muscolari, cefalea, brividi, anoressia, nausea e vomito. Circa il 15% dei malati evolve verso una seconda fase con ricaduta febbrile, ittero, dolori addominali, vomito e manifestazioni emorragiche. La metà di questi malati muore 10-14 giorni dopo l’esordio della malattia.
La grande maggioranza dei casi ha luogo nell’Africa sub-sahariana dove la malattia si può manifestare in forma epidemica nella popolazione non vaccinata. La YF è endemica anche in alcuni paesi dell’America meridionale e centrale. Tra questi la Bolivia, il Brasile, la Colombia, l’Ecuador ed il Perù sono a rischio maggiore. Quasi tutti i principali centri urbani dei paesi tropicali americani sono stati reinfestati dalla zanzare Aedes Aegypti. I paesi o le aree dove è presente il rischio di YF eccedono di gran lunga quelle riportate ufficialmente, o perché vi è un alto livello di copertura vaccinale nella popolazione o perchè la sorveglianza epidemiologica è carente. Nel 2013 significative epidemie di febbre gialla sono state riportate da Camerun, Chad, Etiopia e Sudan.
La vaccinazione è indicata nei viaggiatori che si rechino in paesi dove vi è un rischio di trasmissione di YF. La vaccinazione è estremamente efficace (quasi 100%). Essa conferisce l’immunità a partire dal decimo giorno successivo alla vaccinazione. L’immunità dura 10 anni. La vaccinazione è controindicata nei bambini con età < ad 1 anno, nelle donne gravide e nei soggetti con allergia certa alle proteine dell’uovo. Nei soggetti con età >60 anni, alcuni dei quali con storia di malattia al timo, il vaccino 17D contro la YF è stato responsabile di malattia viscerotropica con insufficienza multiorgano cui seguiva nel 60% dei casi la morte. Nelle persone anziane dunque si deve sempre soppesare il rischio della vaccinazione con il rischio di contrarre la malattia, optando eventual- mente verso le sole misure di prevenzione della puntura di zanzara (vestiario, insettorepellenti).
Numerosi paesi richiedono il Certificato di Vaccinazione Internazionale (di colore giallo) contro la YF per accedere sul proprio territorio. Si tratta per lo più di paesi asiatici, dove la febbre gialla non c’è, ma esiste il vettore che potrebbe diffondere la malattia. Tali paesi richiedono prova della vaccinazione ai viaggiatori provenienti da zone endemiche ed utilizzano tale misura di sanità pubblica per impedire che la malattia possa essere introdotta nel loro paese. Anche alcuni paesi endemici per la febbre gialla richiedono il Certificato di Vaccinazione quale misura per contrastarne la diffusione (si veda a tal proposito la voce “Certificazioni richieste” di ciascun paese). L’”obbligatorietà” va dunque sempre intesa come misura atta a tutelare la popolazione ospitante, non come misura a tutela del viaggiatore, che -come si diceva sopraha comunque interesse a vaccinarsi quando deve recarsi in paesi dove vi è un rischio di trasmissione di YF.
da Walter Pasini | Dic 8, 2014 | Malattie, Malattie infettive prevenibili con la vaccinazione
La malattia è dovuta all’egente eziologico Salmonella typhi, batterio che infetta esclusivamente l’uomo. Febbri paratifoidi e gastroenteriti sono provocate da altre specie di Salmonella, che infettano sia animali domestici sia l’uomo.
L’infezione è provocata dal consumo d’acqua e di alimenti contaminati. È talvolta possibile una trasmissione diretta fecale-orale. I molluschi raccolti in specchi d’acqua contaminati da scarichi fognari sono un’importante fonte di infezione. L’infezione può verificarsi anche mangiando frutta cruda e verdure fertilizzate con pozzi neri e attraverso l’ingestione di latte e prodotti caseari contaminati. Le mosche possono contaminare gli alimenti, che quindi possono causare malattia nell’uomo. L’inquinamento delle sorgenti d’acqua può essere all’origine delle epidemie di febbre tifoide se un elevato numero di persone si abbevera alla stessa sorgente. La malattia è di severità variabile. I segni caratteristici dei casi gravi sono i seguenti: febbre con esordio pro- gressivo, cefalea, stato generale compromesso, anoressia e insonnia. La stipsi è più frequente della diarrea nell’adulto e nei bambini più grandi. In assenza di trattamento alcuni pazienti sviluppano una febbre duratura, bradicardia, epatosplenomegalia, sintomi addominali, e in certi casi polmonite. Nei pazienti di pelle bianca, in più del 20% dei casi compaiono sulla pelle del tronco macchie rosacee che si attenuano sotto la pressione delle dita e complicazioni cerebrali e gastro-intestinali che possono essere fatali nel 10-20% dei casi. I più alti tassi di fatalità sono riportati nei bambini di età inferiore ai 4 anni. Circa il 2-5% dei soggetti che contraggono la febbre tifoide diventa portatore cronico poichè i batteri persistono nelle vie biliari anche dopo la scomparsa dei sintomi.
C’è un rischio maggiore di febbre tifoide nei paesi o aree con bassi standard di igiene e scarsa fornitura di acqua potabile. La malattia è ancora diffusa nei paesi asiatici.
Il rischio per i viaggiatori è generalmente basso per tutti i viaggiatori, eccetto in parti dell’Africa settentrionale ed occidentale, in Asia meridionale in parti dell’Indonesia e del Perù. Altrove i viaggiatori sono generalmente a rischio solo quando esposti a bassi standard di igiene.
Anche i viaggiatori vaccinati devono prestare attenzione nell’evitare il consumo di cibi ed acqua potenzialmente contaminati poiché il vaccino anche se molto efficace non conferisce una protezione del 100%. La malattia è prevenibile attraverso il rispetto rigoroso delle norme di sicurezza alimentare. Contro la febbre tifoide esistono due tipi di vaccini entrambi sicuri ed efficaci.
– Orale Ty21a. Il vaccino vivo, attenuato, ceppo mutante della Salmonella typhi Ty21a, in capsule, viene dato in tre dosi, a giorni alterni. L’immunità viene conferita 7 giorni dopo la terza dose.
– Iniettabile Vi CPS. Il vaccino polisaccaridico capsulare Vi (Vi CPS) contiene 25 μg microgrammi di polisaccaride per dose ed è dato i.m. in una singola dose. L’immunità viene conferita circa 7 giorni dopo l’iniezione. Nei paesi o aree a rischio, l’efficacia protettiva 1.5 anni dopo la vaccinazione è di circa il 72%.
da Walter Pasini | Dic 8, 2014 | Malattie, Malattie infettive prevenibili con la vaccinazione
È dovuta al batterio Haemophilus influenzae di tipo b (Hib). Si trasmette attraverso le goccioline del respiro. Haemophilus influenzae tipo B (Hib) è una frequente causa di polmonite batterica e meningite e di un numero di altre condizioni potenzialmente minacciose per la vita, tra cui l’epiglottite, l’osteomielite, l’artrite settica e la sepsi nei lattanti e in bambini più grandi.
Raramente la malattia si presenta prima dei 3 mesi o dopo i 5 anni di età. Solitamente la malattia si presenta tra i 4 ed i 18 mesi di età. L’Hib è la causa dominante di meningite batterica sporadica (non epidemica) in questa fascia di età ed è frequentemente associata a sequele neurologiche severe a dispetto di un pronto ed adeguato trattamento. Si stima che ogni anno l’Hib causi 7-8 milioni di casi di polmonite e centinaia di migliaia di morti, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. La malattia è praticamente scomparsa nei paesi dove viene effettuata la vaccinazione di routine dei bambini. Tutti i bambini di età inferiore ai cinque anni sono a rischio. La vaccinazione contro l’Hib è inclusa nel vaccino esavalente somministrato in Italia nella schedula vaccinale per l’infanzia.
da Walter Pasini | Dic 8, 2014 | Malattie, Malattie infettive prevenibili con la vaccinazione
I virus influenzali appartenenti alla famiglia Hortomyxoviridae. I virus influenzali sono classificati in tipo A, B e C sulla base delle loro proteine fondamentali. Solo i tipi A e B causano una malattia umana di una qualche entità. I sottotipi dei virus influenzali A sono determinati dalle glicoproteine di superficie: Emoagglutinina (HA) o Neuroaminidasi (NA). Alti tassi di mutazione e frequenti riassortimenti genetici di questi virus contribuiscono ad una grande variabilità degli antigeni HA e NA. Mutazioni multiformi minori che causano piccoli cambiamenti (antigenic drift) si verificano relativamente spesso. L’antigenic drift consente al virus di evadere il riconoscimento immunitario causando ripetute epidemie influenzali durante gli anni interpandemici. Cambiamenti maggiori nell’antigene HA (antigenic shift) sono causati da riassortimenti del materiale genetico da differenti sottotipi A. Gli antigenic shift che comportano nuovi ceppi sono eventi rari che si verificano attraverso il riassortimento tra sottotipi animali ed umani, per esempio in maiali co-infettati. Il virus di tipo B non manifesta antigenic shift e non è diviso in sottotipi.
Una trasmissione respiratoria si verifica principalmente a causa di goccioline disseminate da tosse e starnuti non protetti. Una trasmissione aerea di breve distanza dei virus dell’influenza può avvenire particolarmente negli spazi chiusi affollati. La contaminazione con le mani e l’inoculazione diretta del virus sono altre potenziali fonti di trasmissione.
Un’infezione respiratoria acuta di severità variabile che va da una forma sintomatica ad una malattia fatale. I sintomi tipici dell’influenza includono la febbre con un inizio improvviso, brivido, mal di gola, tosse non produttiva cui si accompagna spesso cefalea, coriza, mialgia e prostrazione. Le complicazioni dell’infezione virale dell’influenza includono una polmonite primaria virale, una polmonite batterica, un’otite media e l’esacerbazione delle condizioni croniche sottostanti. La malattia tende ad essere più severa negli anziani, nei neonati, nei bambini e negli ospiti immunocompromessi. La morte che deriva dall’influenza stagionale si verifica principalmente negli anziani e negli individui con preesistenti malattie croniche.
L’influenza si verifica in tutto il mondo con tassi di attacco globale annuale stimati al 5-10% negli adulti e 20-30% nei bambini. Nelle regioni temperate l’influenza è una malattia stagionale che si verifica tipicamente nei mesi invernali. Essa colpisce l’emisfero nord da novembre ad aprile e l’emisfero sud da aprile a settembre. Nelle aree tropicali non esiste una stagionalità e la circolazione influenzale si verifica tutto l’anno con parecchi picchi durante le stagioni della pioggia.
I viaggiatori come i residenti locali sono a rischio in qualsiasi paese durante la stagione influenzale. Inoltre gruppi di viaggiatori che comprendono persone provenienti da aree affette da influenza stagionale (per esempio navi da crociera) possono essere soggetti ad epidemie influenzali fuori stagione. I viaggiatori che visitano paesi nell’emisfero opposto durante la stagione invernale corrono un rischio speciale in particolare se non hanno acquisito alcun tipo di immunità tramite la vaccinazione. Gli anziani, le persone con pre-esi- stenti patologie croniche e i bambini sono i soggetti più a rischio.
Laddove possibile, evitare spazi chiusi affollati e uno stretto contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute. Il lavaggio delle mani dopo un diretto contatto con persone malate ed il loro ambiente può ridurre il rischio di malattia. Le persone malate devono essere incoraggiate a mantenere la distanza con altri individui, coprire con la mano o con fazzoletti i colpi di tosse e gli starnuti e lavarsi spesso le mani. In alcune situazioni i medici possono raccomandare la profilassi antivirale o il trattamento precoce usando Oseltamivir o Zanamivir particolarmente per gli individui a rischio.
Ogni anno la composizione di vaccini influenzali viene modificata separatamente per gli emisferi nord e sud. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica nel mese di febbraio la composizione del vaccino per la stagione influenzale dell’emisfero nord che inizierà in autunno. Un vaccino ottenibile in un emisfero può offrire solo una protezione parziale contro l’influenza nell’altro emisfero, sebbene da alcuni anni i virus nei vaccini stagionali dell’emisfero nord e dell’emisfero sud possano essere identici dal punto di vista antigeni- co. I vaccini disponibili contro l’influenza stagionale non proteggono contro l’influenza aviaria.
I viaggiatori affetti da condizioni cliniche che li pongano a rischio di complicazioni, devono essere vaccinati regolarmente ogni anno.
da Walter Pasini | Dic 8, 2014 | Malattie, Malattie infettive prevenibili con la vaccinazione
È causata dal batterio Streptococcus pneumoniae. L’infezione si trasmette da una persona all’altra attraverso il contatto diretto mediato dalle goccioline respiratorie o dal contatto orale. I portatori sani asintomatici del germe sono numerosi. Non ci sono serbatoi animali, né insetti vettori.
L’infezione da pneumococco è una tra le principali cause di morbilità e mortalità a livello mondiale. Nel 2005 l’OMS stimava che 1,6 milioni di morti l’anno fosse causato da questo agente eziologico. Questa stima include la morte di 0,7-1 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni. La maggior parte di queste morti si verificava in paesi poveri e comprendeva prevalentemente bambini di età inferiore ai 2 anni. In Europa e negli Stati Uniti Streptococco pneumoniae è la causa più comune di polmonite batterica negli adulti. In queste regioni l’inci- denza annuale della malattia invasiva pneumococcica varia da 10 a 100 casi per 100.000 abitanti.
Sebbene normalmente il viaggio in sé non accresca il rischio di contrarre la malattia, l’accesso a strutture sanitarie ottimali può esser limitato durante il viaggio, aumentando il rischio di insuccesso terapeutico se la malattia si presentasse. I viaggiatori che soffrono di certe malattie croniche sono particolarmente esposti alle complicazioni dell’infezione pneumococcica.
Tra queste, figurano l’anemia falciforme, altre emoglobinopatie, l’insufficienza renale cronica, l’epatite cronica, l’immunodeficienza che segue ad un trapianto d’organo o ad altre cause, l’asplenia funzionale o organica, le perdite di liquido cefalo-rachidiano, il diabete mellito e l’infezione da HIV. Gli anziani, specialmente quelli con oltre 65 anni di età, sono esposti a maggior rischio di malattia penumococcica. Il vaccino è raccomandato per i viaggiatori che appartengono a questi gruppi ad alto rischio.
Nel 2010 un vaccino coniugato anti pneumococcico 13valente è stato licenziato ed è attualmente commercializzato per l’immunizzazione dei bambini di età compresa tra le 6 settimane e i 5 anni per la prevenzione della malattia pneumococcica invasiva, della polmonite e dell’otite media causate da 13 sierotipi dello pneumococco. Questo vaccino è disponibile anche in Italia (PREVENAR) e viene offerto gratuitamente in molte regioni italiane ai nuovi nati.
I profili di sicurezza e reattogenicità del vaccino 13valente sono comparabili a quello 7valente e la compa- tibilità con la maggior parte dei vaccini dell’infanzia dimostrata. Infatti in Italia il vaccino viene somministrato contemporaneamente a quello esavalente utilizzando due diverse sedi.
Il vaccino polisaccaridico 23valente (PPV23) rappresenta sierotipi pneumococcici che sono responsabili dell’85-90% delle infezioni pneumococciche invasive negli Stati Uniti e in altri paesi industrializzati. Il vaccino è efficace contro la malattia pneumococcica invasiva e la polmonite negli individui sani, particolarmente nei giovani adulti, ma dimostra una limitata efficacia in altri gruppi di età, particolarmente nei bambini piccoli; è approvato solo per gli individui di età superiore ai 2 anni. Per la vaccinazione primaria il PPV23 è somministrato come singola dose intramuscolare (preferibilmente nel muscolo deltoide). L’OMS suggerisce una singola rivaccinazione dopo 5 anni dalla prima.
da Walter Pasini | Dic 8, 2014 | Malattie, Malattie infettive prevenibili con la vaccinazione
Il papillomavirus umano HPV appartiene alla famiglia delle papillomaviridae.
Le infezioni genitali HPV sono trasmesse principalmente per contatto sessuale non esclusivamente attraverso rapporti penetrativi. I papillomavirus sono altamente trasmissibili e la maggior parte degli uomini e delle donne sessualmente attivi contraggono un’infezione da HPV nella loro vita.
Mentre la maggior parte delle infezioni da HPV sono transitorie e benigne, un’infezione genitale persistente con certi genotipi virali può portare allo sviluppo di pre-cancri ano-genitali e cancri. Le malattie causate dall’infezione da HPV comprendono i cancri della cervice, della vagina, della vulva, del pene e dell’ano, condilomi ano-genitali e una papillomatosi respiratoria ricorrente.
I papillomavirus sono una famiglia di virus molto comune in tutto il mondo. Nel 2005 ci sono stati 500.000 casi di cancro cervicale nel mondo e 260.000 morti correlate. I tassi di incidenza del cancro della cervice uterina varia da 1 a 50 per 100.000 femmine. I tassi sono più alti nell’America Latina e nei Caraibi, nell’Africa sub-sahariana, nel Sud Est Asiatico, nell’Asia centro-meridionale e in Melanesia.
La trasmissione dell’HPV si verifica la maggior parte delle volte, attraverso l’attività sessuale.
Da alcuni anni l’Italia ha intrapreso una campagna vaccinale contro i papilloma virus 16 e 18 responsabili della maggior parte dei tumori del collo dell’utero. Target della campagna sono come è noto le dodicenni. Tale campagna sta incontrando l’adesione della popolazione ed ottenendo successo. Sono disponibili, come è noto, due vaccini altamente efficaci e sicuri, uno bivalente l’altro quadrivalente che vengono offerti gratuitamente alle dodicenni.
A livello mondiale, la comunità scientifica e le istituzioni internazionali si stanno attivando per valutare i risultati ottenuti e discutere nuove applicazioni del vaccino.