L’agente eziologico è il Varicella Zoster Virus (VZV). Un herpesvirus che appartiene alla famiglia delle Alphaherpesviridae. La trasmissione avviene attraverso le goccioline del respiro o per aerosol o per contatto diretto e i pazienti sono generalmente contagiosi da pochi giorni prima dell’esantema al momento in cui le croste sono scomparse.

La varicella  è una malattia acuta altamente contagiosa. Nei climi temperati la maggior parte dei casi si verifica prima dell’età di 10 anni. L’epidemiologia è meno nota nelle aree tropicali. In alcuni paesi di tali aree una relativamente ampia proporzione di adulti risulta sieronegativa.

Mentre la malattia è relativamente mite nell’infanzia, la varicella tende ad essere più severa negli adulti. È caratterizzata da un esantema pruriginoso, vescicolare che generalmente inizia dalla testa e dalla faccia ed è inizialmente accompagnata da febbre e malessere. L’esantema gradualmente si diffonde al tronco ed alle estremità. Normalmente occorrono 7-10 giorni perché le croste scompaiano.  La malattia può essere fatale specialmente nei neonati e negli individui immunocompromessi. Le complicazioni comprendono polmonite o encefalite e infezioni streptococciche di tipo A invasive. A seguito dell’infezione,  il virus rimane latente nei gangli nervosi e successive riattivazioni fan si che il virus causi un herpes zoster, una malattia che interessa soprattutto gli individui immunocompromessi e gli anziani.

In parecchi paesi industrializzati  i vaccini contro la varicella sono stati introdotti nei programmi vaccinali dell’infanzia. I viaggiatori adulti senza una storia di varicella che viaggiano da paesi tropicali verso paesi a climi temperati possono essere a rischio.

Da un punto di vista logistico ed epidemiologico l’età ottimale per la vaccinazione contro la varicella è 12-24 mesi. In alcuni paesi, una dose di vaccino è considerata sufficiente indipendentemente dall’età. Negli Stati Uniti, per gli adolescenti e gli adulti sono raccomandate 2 dosi, a distanza di 4-8 settimane.