Tripanosomiasi africana o Malattia del Sonno

La malattia è dovuta a due sottospecie del protozoo Trypanosoma brucei: T.b.rodhesiense e T.b. gambiense. L’infezione è trasmessa da mosche tsetse infette. Queste mosche abitano aree rurali vivendo in terreni boschivi della savana e nella densa vegetazione lungo i corsi d’acqua.

L’uomo è il principale serbatoio del T.b.gambiense, mentre i bovini domestici e gli animali selvatici, comprese le antilopi, sono il principale serbatoio di T.b.rhodesiense. L’infezione da T.b. rhodesiense è più acuta clinicamente. Sintomi e segni della malattia appaiono entro 1-3 settimane dalla puntura infettante. Si osserva spesso una lesione ulcerosa nel punto d›inoculazione. Possono comparire  febbre alta, eruzione cutanea, cefalea, mialgia, trombocitopenia e meno comunemente splenomegalia, insufficienza renale e disfunzione cardiaca. L’interessamento del sistema nervoso centrale può avvenire entro il primo mese dell’infezione.

I sintomi di T.b.gambiense non sono specifici ed i pazienti possono rimanere paucisintomatici per molti anni dopo l’infezione. Sintomi e segni sono: febbre, cefalea, mialgia, edema, prurito, linfoadenopatia e perdita di peso. L’interessamento del s.n.c avviene dopo mesi dall’infezione ed è caratterizzato da stato di sonnolenza che può arrivare ad uno stato letargico, severa cefalea e da un vasto spettro di manifestazioni neurologiche (alterazioni dell’umore, cambiamenti di comportamento, deficit focali) e disordini endocrini. In assenza di trattamento la malattia è mortale.

Le due sottospecie del T.brucei agiscono in due aree distinte. T.b.rhodesiense si trova nell’Africa orientale e sud-orientale. Più del 95% dei casi si verifica in questi 4 paesi: Tanzania, Uganda, Malawi e Zambia. T.b.gambiense si trova soprattutto in Africa centrale e in limitate aree dell’Africa occidentale. Più del 95% dei casi è riportato dalla Repubblica Democratica del Congo, Angola, Sudan, Repubblica Centroafricana, Repubblica del Congo, Chad e nord dell’Uganda.

I viaggiatori devono essere coscienti del rischio che corrono nelle zone endemiche ed evitare il più possibile i contatti con le mosche tsetse. Tuttavia, talvolta risulta difficile evitare le punture di queste zanzare in quanto esse possono attraversare il vestiario. è utile sapere che le zanzare pungono nelle ore diurne e che gli insetto-repellenti spesso sono insufficienti ad allontanarle, anche se è comunque prudente farne uso. La puntura  è dolorosa e questo aiuta ad identificarne l’origine. I viaggiatori devono consultare immediatamente un medico competente in materia in cado di comparsa di febbre ed altri sintomi che possano comparire dopo un soggiorno in Africa, specie se questo aveva comportato il soggiorno in zone rurali o aveva incluso un safari.

 

Tripanosomiasi americana (Malattia di Chagas)

La malattia è causata da un protozoo Trypanosoma cruzi. L’infezione è trasmessa da triatomi ematofagi. Durante il pasto di sangue, le cimici infestate espellono con le feci i tripanosomi che possono contaminare congiuntive e mucose o la stessa cute mediante lesioni da grattamento.  La trasmissione può anche essere la conseguenza di una trasfusione di sangue quando il sangue provenga da un donatore infetto. È possibile che l’infezione sia congenita, quando i parassiti abbiano attraversato la placenta durante la gravidanza. T. cruzi parassita numerose  specie animali selvatiche e domestiche oltre all’uomo.

Generalmente l’infezione da T.cruzi provoca una malattia cronica interessando progressivamente il miocardio con aritmie e dilatazione cardiaca (miocardiopatia)  ed il tratto gastro-intestinale (mega-esofago e mega-colon). Può altresì provocare una malattia acuta, specie nei bambini. La malattia di Chagas è ancora endemica in Messico, America Centrale ed America del Sud fino all’Argentina centrale ed il Cile, anche se sono in corso campagne di prevenzione nella maggior parte dei paesi colpiti. Il vettore si annida soprattutto nei muri delle abitazioni di fortuna delle zone rurali. Nelle aree endemiche sono a rischio gli escursionisti, gli archeologi, i naturalisti ed i viaggiatori che campeggiano o alloggiano in abitazioni di cattiva qualità. L’impiego di zanzariere nelle case e nei campeggi aiuta a ridurre l’esposizione.