I raduni di massa sono grandi assemblee di persone raccolte in uno specifico luogo, per specifici scopi, per un periodo di tempo limitato. Essi comprendo eventi sportivi ( come i prossimi campionati del mondo di calcio in Brasile, i Giochi olimpici come quelli disputati due anni fa a Londra, concerti, festival musicali, mostre, fiere, eventi economici e culturali come potrebbe essere la prossima EXPO di Milano del 2015, raduni religiosi e pellegrinaggi ( come quello a La Mecca per la religione islamica).

Con l’aumento dei viaggi aerei e con la globalizzazione, i raduni di massa, mentre variano in dimensioni, natura e scopi, presentano diverse sfide alla gestione della sanità pubblica. I rischi alla salute e alla sicurezza possono aumentare  quale risultato della concentrazione di persone in eventi al chiuso o all’aperto. I raduni di massa possono mettere a prova le capacità di tutela della salute pubblica della comunità ospitante, della città e della nazione.

I fattori di rischio associati ai raduni di massa comprendono:

–      Afflusso di grandi numeri di visitatori in un breve periodo di tempo e conseguenti condizioni di sovraffollamento

–    Visitatori che provengono da aree che differiscono grandemente in geografia e cultura

–    Possibilità di introduzione, disseminazione e esportazione di malattie trasmissibili

–    Impegno supplementare richiesto alle strutture sanitarie e difficoltà per queste di farne fronte

–    Altri rischi che nascono dalla natura di alto profilo di certi eventi, inclusi i rischi per la sicurezza.

–      La partecipazione  a eventi che comportano una grande affluenza di gente deve essere pianificata tenendo conto di tutte le caratteristiche di quell’evento e dei rischi connessi.

L’OMS ha organizzato numerosi work-shop tecnici per affrontare gli aspetti sanitari realtivi ai raduni di massa e ha prodotto linee-guida disponibili on line http://www.who.int/csr/Mass_gatherings2.pdf.  Le linee-guida riguardano la valutazione dei rischi di sanità pubblica legati ai raduni di massa, la valutazione della capacità dei sistemi esistenti e dei servizi in previsione dell’insorgenza di problemi di sanità pubblica, il rafforzamento dei sistemi di controllo per la biosorveglianza, la risposta alle emergenze, l’individuazione precoce di epidemie e la conseguente risposta, l’organizzazione dei servizi di laboratorio, la comunicazione di massa, la preparazione per il potenziale controllo quarantenario e la gestione dei casi mortali.

Un tipo particolare di raduno di massa è rappresentato dal pellegrinaggio annuale dei mussulmani alla Mecca e a Medina in Arabia saudita. Per dimensioni e per coinvolgimento internazionale, l’Hajj è un pellegrinaggio religioso assolutamente unico. Esso viene intrapreso dai mussulmani almeno una volta nella vita come atto di devozione. L’Umrah è un pellegrinaggio simile con meno richieste prescrittive, che può essere intrapreso in qualsiasi tempo. Durante l’Hajj, più di 2 milioni di mussulmani provenienti da ogni parte del mondo si riunisce per compiere i riti. Il risultante sovraffollamento comporta lesioni legate alla ressa, rischio di colpo di calore quando l’avvenimento si verifica durante i mesi estivi, incidenti stradali, eventi cardiovascolari acuti. Il grande sovraffollamento comporta rischi di diffusione di epidemie. In 14 secoli di storia, si sono verificate importanti epidemie di peste e di colera. Negli ultimi decenni si sono verificate importanti epidemie di meningite me- ningococcica, influenza ed altre malattie infettive. Le estese epidemie di meningite meningococcica hanno indotto le autorità del paese a richiedere obbligatoriamente la vaccinazione contro i sierotipi A, C, W135 e Y (coniugato o polisaccaridico). Il Ministero della sanità dell’Arabia Saudita richiede a tutti i viaggiatori pro- venienti da paesi che riportino casi di polio, di essere vaccinati con un vaccino antipolio orale (OPV) almeno 6 settimane prima della richiesta di un visto per entrare. Il vaccino contro la febbre gialla è un obbligo per i pellegrini che provengono da aree e paesi con rischio di trasmissione di febbre gialla.