CAPITALE: Doha  – ALTITUDINE: 20 m

CERTIFICAZIONI RICHIESTE

HIV/AIDS – Coloro che richiedono permessi di residenza e coloro che soggiornano per più di 30 giorni devono sottoporsi al test per l’HIV. Esistono infatti norme di legge che limitano l’ingresso, il soggiorno o la residenza di persone HIV positive.

 

RISCHI PER LA SALUTE

  • Malattie trasmesse da artropodi – Non costituiscono un serio pericolo per la salute del viaggiatore. Si osservano la leishmaniosi cutanea e casi di leishmaniosi viscerale. Possono manifestarsi il tifo murino, il tifo da zecche e la febbre ricorrente.
  • Diarrea del viaggiatore – Rischio moderato. Adottare con scrupolo le norme di sicurezza alimentare e portare in valigia un farmaco come il Normix per utilizzarlo in caso di necessità.
  • Altre malattie trasmesse dagli alimenti e dall’acqua – Si segnalano epatite A e febbre tifoide. Costituiscono un rischio moderato per i viaggiatori. Casi di teniasi sono stati segnalati, mentre diffusa è la brucellosi.
  • HIV/AIDS – Il Qatar rimane un paese a bassa prevalenza. I casi riportati complessivamente sono stati 261. Il paese non ha un sistema di sorveglianza dell’infezione da HIV sviluppata ed il numero reale di casi potrebbe essere superiore.
  • Infezione da nuovo coronavirus MERS-CoV- Il Qatar è uno dei paesi della penisola arabica dove si sono verificati casi di infezione da MERS-CoV.
  • Altre malattie – Riscontrati il tracoma e la rabbia animale. Nel paese esiste un’alta prevalenza (> 8% ) di portatori del virus HBV, responsabile  dell’epatite B. Nel 2010 segnalati 35 casi di lebbra.

 

VACCINAZIONI DA CONSIDERARE: quelle di routine, epatite A, febbre tifoide e rabbia.

 

RISCHI PER LA SICUREZZA

Nel complesso la situazione può considerarsi abbastanza soddisfacente. Il permanere di tensioni nella regione mediorientale, e le proteste in corso nel mondo arabo richiedono di adottare misure di prudenza da parte dei connazionali che risiedono o che intendano visitare il Paese. Gli episodi di criminalità ordinaria sono circoscritti e limitati se rapportati agli standard occidentali. Non fare foto in prossimità di zone militari segnalate normalmente con cartelli.