CAPITALE: Lima  – ALTITUDINE: 90 m

CERTIFICAZIONI RICHIESTE

Febbre gialla – Nessuna richiesta da parte delle Autorità del Paese.

 

RISCHI PER LA SALUTE

  • Malaria – Il rischio di malaria – P. vivax (89%), P. falciparum (11%) – esiste tutto l’anno nelle aree rurali al di sotto dei 2000 metri. I 23 distretti a più alto rischio sono concentrati nelle regioni di Ayacucho, Junín, Loreto, Madre de Dios, Piura, San Martin e Tumbes. Il 99% dei casi da P. falciparum sono riportati dalla regione di Loreto, che è situata in Amazzonia e contiene i 18 distretti a maggior rischio del paese.Riportata resistenza del P. falciparum  alla clorochina e alla sulfadossina-pirimetamina.  Riportata resi- stenza del P. vivax alla clorochina. Prevenzione raccomandata: Nelle aree a rischio da P.vivax: preven- zione delle punture di insetto più chemioprofilassi con clorochina. In Loreto: prevenzione delle punture di insetto più meflochina o doxiciclina o atovaquone/proguanil.
  • Febbre gialla – Negli anni scorsi il Perù ha avuto il numero annuale di casi più elevato dell’America del Sud. La vaccinazione è raccomandata per coloro che intendono visitare le aree della giungla al di sotto dei 2300 metri. Coloro che visiteranno solo le città di Cuzco e Machu Picchu non necessitano di vaccinazione.
  • Malattia di Chagas – Il rischio è presente in due aree geograficamente separate: 1. le aree rurali e subur- bane confinanti con l’Ecuador. Principale vettore: Panstrongylus herreri; 2. le aree rurali e suburbane sotto i 3.500 metri dei seguenti stati costieri meridionali: Tacna, Moquegua, Arequipa e la parte sud di Ica (l’a- rea di Nazca). Principale vettore: Triatoma infestans, localmente conosciuto come Vinchuca o Chirimacha.
  • Leishmaniosi cutanea – Molte aree nelle valli delle Ande e nelle aree forestali amazzoniche, sono endemiche per la leishmaniosi cutanea. Mentre la malattia è diffusa nella parte sud-orientale del Perù, il ri- schio maggiore per i viaggiatori sembra essere l’area del parco Manu in Madre de Dios. In Manu la leishmaniosi cutanea è causata soprattutto da leishmania brasiliensis. Non c’è rischio di leishmaniosi viscerale in Perù. Ai viaggiatori vanno consigliate meticolose precauzioni nei con- fronti dei vettori (flebotomi).
  • Peste – Il 30 luglio 2010 il Ministero della Salute aveva segnalato 17 casi di peste nella provincia di Ascope nel dipartimento La Libertad. Di questi, 4 erano peste polmonare, 12 bubbonica, 1 setticemica. L’inizio dei sintomi per l’ultimo caso riportato di peste polmonare è avvenuto l’11 luglio 2010. Durante le indagini, 10 ceppi di Y. Pestis sono stati isolati in esseri umani, roditori e gatti domestici. Le misure di controllo hanno compreso il controllo degli insetti negli ambienti domestici delle aree ad alto rischio, il rafforzamento della sorveglianza della malattia e la gestione dei casi, la ricerca dei contatti e la sen- sibilizzazione della popolazione colpita.
  • Malattie trasmesse da artropodi – La dengue rappresenta un rischio. Nel recente passato ne sono state riportate epidemie.  La bartonellosi  o febbre di Oroya, un’affezione da flebotomi, si riscontra nelle valli fluviali aride del versante occidentale delle Ande, fino a 3000 metri di altitudine. Il tifo da pidocchi si riscontra sovente nelle zone montuose. Sono presenti altresì le infezioni da rickettsie e la febbre ricorrente (trasmessa da zecche).
  • Diarrea del viaggiatore – Rischio elevato. Attenzione agli alimenti e Normix in valigia.
  • Altre malattie trasmesse dagli alimenti e dall’acqua – Sono estremamente diffuse. La febbre tifoide do- vuta a Salmonella typhi è molto diffusa per cui non bisogna trascurare di vaccinare il viaggiatore contro questa malattia. Occorre segnalare l’epatite A e le elmintiasi (in particolare la paragonimiasi o distomatosi polmonare e l’infezione da Fasciola hepatica). Frequenti sono pure la brucellosi e l’echinococcosi.
  • Altre malattie – Nella parte amazzonica del paese esiste un’alta prevalenza (> 8%) di portatori del vi- rus HBV, responsabile dell’epatite B. La tubercolosi  è iperendemica. è presente la rabbia trasmessa in qualche area anche da pipistrelli. Nel 2010 segnalati 13 casi di lebbra.
  • Mal di montagna – Tutti i viaggiatori diretti a Machu Picchu arrivano e transitano per Cuzco, 3395 metri sopra il livello del mare. I viaggiatori possono accusare sintomi come cefalea, nausea, perdita di appe- tito che inizia 4-8 ore dopo l’arrivo. L’ipossiemia d’alta quota può anche interessare drammaticamen- te la qualità del sonno nelle prime notti a Cuzco con frequenti risvegli, respiro di Cheyne-Stokes anche in quelli che durante il giorno sembrano asintomatici. Una minoranza di viaggiatori può accusare for- me severe di mal di montagna come l’edema polmonare d’alta quota o l’edema cerebrale d’alta quota. Tutti i viaggiatori diretti a Cuzco devono ricevere pertanto consigli relativi alla prevenzione della sindro- me d’alta quota. L’uso di acetazolamide (diamox) può ridurre al minimo o eliminare i sintomi di mal di montagna chiamato in gergo soroche.

 

VACCINAZIONI DA CONSIDERARE: quelle di routine, epatite A, febbre tifoide e rabbia

 

SICUREZZA

Il rischio di furto di effetti personali e documenti si è esteso ad ogni centro urbano di interesse turistico: essi vengono compiuti molto frequentemente da finti taxisti, specialmente nei viaggi da e verso gli aeroporti e nei terminal degli autobus. Il passaporto europeo è un documento ricercato: Il nostro Ministero sconsiglia di portare con sé tale documento, durante le visite e le escursioni. Può essere rischioso viaggiare all’interno del Perù utilizzando la rete stradale dovuta, tra l’altro, al precario stato in cui si trova e alla scarsa manutenzione dei veicoli circolanti; é altresì fortemente raccomandato di circolare soltanto di giorno, principalmente nelle zone rurali e sull’autostrada panamericana. In attesa della messa in atto di adeguate misure di sicurezza, viene sconsigliato di effettuare il sorvolo sulle linee di Nazca. Anche di recente si sono verificati incidenti mortali.