CAPITALE: Beirut – ALTITUDINE: 50 m

CERTIFICAZIONI RICHIESTE

Febbre gialla – Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è richiesto ai viaggiatori di età maggiore ai 6 mesi provenienti da aree con rischio di trasmissione di febbre gialla.

HIV/AIDS – Il test HIV viene richiesto agli stranieri che intendono lavorare in Libano. Esistono infatti norme di legge che limitano l’ingresso, il soggiorno o la residenza di persone HIV positive.

 

RISCHI PER LA SALUTE

  • Malattie trasmesse da artropodi – Le malattie trasmesse da artropodi non costituiscono il pericolo prevalente per il viaggiatore. Nel Libano esiste la leishmaniosi e la febbre bottonosa (causata da zecche).
  • Diarrea del viaggiatore – Il rischio di diarrea del viaggiatore è alto. Adottare con scrupolo le norme di sicurezza alimentare e portare in valigia un farmaco come il Normix per utilizzarlo in caso di necessità.
  • Altre malattie trasmesse dagli alimenti e dall’acqua – Si segnala l’epatite A ed E e la febbre tifoide. C’è anche la leptospirosi, l’echinococcosi e la brucellosi.
  • Altre malattie – La morbilità dovuta alle infezioni respiratorie acute, principalmente nei bambini di meno di 5 anni, è in aumento; il virus respiratorio sinciziale ha continuato a predominare. Epatite B ad endemicità intermedia (2-5% di portatori del virus HBV). Per quanto riguarda la tubercolosi si stima un’incidenza di 25-50 nuovi casi l’anno per 100.000 abitanti.

 

VACCINAZIONI DA CONSIDERARE: quelle di routine, epatite A, febbre tifoide e rabbia.

 

SICUREZZA

Le ripercussioni del conflitto siriano in Libano si sono aggravate negli ultimi mesi e sono ripresi in particolare, dopo alcuni anni di tregua, gli attentati con autobomba e quelli mirati verso personalità politiche. La periferia sud di Beirut (Dahiye) dal luglio 2013 ad oggi ha subito quattro attentati che hanno causato complessivamente quasi 60 morti e svariate centinaia di feriti. A Tripoli, due autobombe (agosto 2013) hanno provocato 47 morti e oltre 500 feriti. Sempre a Tripoli, frequenti sono gli scontri a fuoco tra sunniti ed alawiti (oltre 70 morti nel 2013). Nella Beqaa (in particolare a Baalbeck, Arsal ed Hermel) la Farnesina segnala bombardamenti nelle aree attigue al confine con la Siria, e violenze a sfondo confessionale (omicidi, rapimenti, ordigni esplosivi ai lati delle strade). Permane il rischio di sequestri – a scopo di estorsione – ai danni di turisti occidentali nella regione della Beqaa. La Farnesina sconsiglia vivamente anche viaggi nell’area di Tripoli e nella provincia dell’Akkar. Restano sconsigliati – se non organizzati con le dovute accortezze – viaggi nelle zone di Sidone e Tiro limitrofe ai campi palestinesi, nonché nella zona a sud di Jezzine. Vanno evitati i campi dei rifugiati palestinesi, normalmente sottratti all’Autorità delle forze di sicurezza libanesi, e le aree immediatamente  adiacenti.

A Beirut si sono verificati anche furti e rapine a mano armata. Si consiglia  pertanto in particolare, di utilizzare per gli spostamenti solo compagnie di taxi riconosciute (ad esempio, tramite l’albergo dove si alloggia), e di non salire su taxi condivisi. É sconsigliato il turismo individuale ed è necessario, in assenza di referenti locali di provata affidabilità, ricorrere a Tour Operators di comprovata esperienza del territorio e serietà. Per coloro che si recano in Libano per motivi diversi dal turismo (operatori economici, operatori umanitari etc.) si raccomanda di contattare l’Ambasciata prima della partenza ( amba.beirut@esteri.it )