L’influenza aviaria A(H7N9) è un sottotipo di virus influenzali che sono stati trovati negli uccelli in passato. Questo particolare virus non è stato visto in precedenza in altri animali o persone prima di essere scoperto nel marzo 2013 in Cina. Tuttavia, da allora, sono state osservate infezioni sia negli uccelli che negli umani. La malattia desta preoccupazione perché la maggior parte dei pazienti si è ammalata gravemente.  La maggior parte dei casi dell’infezione  umana con il virus H7N9 aveva riportato all’anamnesi un’esposizione recente con pollame vivo o con ambienti potenzialmente contaminati di mercati dove si vendeva pollame vivo. Il virus non sembra trasmettersi facilmente da persona a persona ed una trasmissione sostenuta da uomo ad uomo non è ancora stata riportata.

I casi riportati fino ad ora si sono presentati in una prima ondata (133) dal febbraio al marzo 201, poi due casi in giugno-luglio 2013 e, dall’ottobre 2013, una seconda ondata di casi umani (74 fino al 21 gennaio 2014). I casi si sono presentati sia negli uomini che nelle donne, in tutte le fasce di età. Nella prima ondata la maggior parte dei casi aveva interessato uomini di età media o avanzata. L’età media della seconda ondata è leggermente più bassa rispetto alla prima (52 versus 58). Sebbene siano stati riportati casi non gravi, la presentazione clinica dell’infezione  da virus H7N9 nella maggior parte dei casi evolve progressivamente verso una polmonite severa.

Le analisi di laboratorio dei virus H7N9 prelevati dagli umani, dagli animali e da campioni ambientali durante la seconda ondata indicano che i geni HA e NA rimangono simili ai virus isolati durante la prima ondata e che antigenicamente  tutti i virus sono omologhi e strettamente correlati al virus influenzale A/ Anhui/1/2013 /H7N9), il virus raccomandato per lo sviluppo del vaccino specifico. Dei virus testati di recente, non sono state identificate sostituzioni di aminoacidi che siano associati con resistenza agli inibitori delle neuraminidasi, inclusi l’oseltamivir e lo zanamivir. Ne discende che ci si aspetta che il virus H7N9 sia sensibile agli inibitori delle neuraminidasi.

Non si sa ancora quali siano i serbatoi animali in cui i virus circolano, quale sia l ’esposizione più pericolosa e le principali vie di trasmissione agli umani, la distribuzione e la prevalenza di questo virus tra le persone e gli animali. Tuttavia appare evidente che l’infezione si associata all’esposizione a pollame vivo o ambienti contaminati, specie dei mercati dove il pollame viene venduto dato che la maggior parte dei casi riporta una storia di esposizione a uccelli vivi o a pollame vivo in mercati, dato confermato dal laboratorio che dimostra che i virus dell’influenza aviaria isolati negli umani erano geneticamente simili a quelli isolati dal pollame e dagli ambienti da questi contaminati.  Sono stati dimostrati  fino ad ora solo piccoli cluster di casi umani che potevano lasciar presupporre una trasmissione inter-umana. Questi dati fan pensare che il virus non abbia acquisito finora l’abilità di trasmettersi facilmente tra gli esseri umani. Il riscontro di parecchi casi di minor gravità unitamente al riscontro di casi severi non consente di escludere questa possibilità nel prossimo futuro. La sorveglianza epidemiologica  dei nuovi casi rappresenta  pertanto la misura di sanità pubblica più importante per monitorare la situazione e predisporre misure adeguate sia in campo nazionale (Cina) che internazionale.

In teoria l’infezione potrebbe propagarsi attraverso viaggiatori internazionali o attraverso il commercio del pollame. Per quanto riguarda il rischio dei singoli viaggiatori, va detto loro di non frequentare mercati dove si venda pollame vivo e di adottare rigorosamente misure di igiene personale, in particolare lavarsi le mani spesso e bene.

Raccomandazioni dell’OMS

L’OMS raccomanda  ai viaggiatori verso i Paesi con focolai noti di influenza aviaria di evitare allevamenti di pollame o il contatto con animali in mercati di animali vivi o di accedere alle aree in cui il pollame può essere macellato, o il contatto con le superfici che sembrano essere contaminate  da feci di pollame o di altri animali. I viaggiatori devono lavarsi spesso le mani con acqua e sapone. I viaggiatori devono seguire corrette pratiche di sicurezza alimentare  e di igiene personale.

L’OMS non raccomanda di eseguire alcun test ai viaggiatori nei punti di ingresso nei confronti di questo evento, né alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali.

Deve sempre essere considerata  la diagnosi di infezione da virus dell’influenza aviaria in individui che sviluppano sintomi respiratori acuti gravi durante il viaggio o subito dopo il ritorno da una zona dove l’influenza aviaria è un problema.

L’OMS incoraggia  i paesi a continuare a rafforzare la sorveglianza dell’influenza, compresa la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute gravi (SARI) e di rivedere con attenzione  eventuali casi insoliti, al fine di garantire la segnalazione delle infezioni umane come stabilito dal RSI (2005) e di continuare le azioni sanitarie nazionali di preparazione.