Le infezioni umane con il virus altamente patogeno dell’influenza aviaria A(H5N1) avvengono attraverso il passaggio da volatile all’uomo o attraverso il passaggio dell’infezione  dall’ambiente contaminato – da feci di animali infetti – all’uomo, solo raramente tra trasmissione non sostenuta di trasmissione da uomo ad uomo. Il diretto contatto con pollame infetto o con superfici contaminate dalle loro deiezioni rappresenta la principale via di trasmissione. Il rischio di esposizione è considerato più alto quando c’è contatto con materiale fecale durante le operazioni di macellazione, durante la compravendita nel contesto di mercati dove si vende pollame vivo. Non c’è alcuna evidenza che il pollame ben cotto e i derivati del pollo, come le uova, possano essere fonte di infezione.

Clinicamente, la malattia si presenta con febbre e sintomatologia simil-influenzale (malessere, mialgia, tosse, mal di gola). Si possono verificare diarrea ed altri sintomi gastro-intestinali. La malattia progredisce entro pochi giorni e molti pazienti sviluppano poi polmonite con presenza di infiltrati all’ RX del torace. Lo sputo è spesso sanguinolento. Si possono verificare sindrome con insufficienza multi-organo, sepsi e non comunemente encefalopatia. Il tasso di fatalità tra i pazienti ospedalizzati per infezione da virus A/H5N1 è alto (intorno al 60%9 più frequentemente per l’insufficienza respiratoria.

Estese epidemie nel pollame si sono verificate a partire dal 1997 in Africa, Asia, Europa e Medio-Oriente, ma solo casi sporadici nell’uomo. La continua  esposizione degli umani ai virus aviari A/H5N1 aumenta la probabilità che il virus acquisisca le caratteristiche necessarie per una trasmissione sostenuta da uomo ad uomo attraverso una graduale modificazione genetica o un ri-assortimento con virus influenzali umani. Tra il novembre 2003 ed il luglio 2008, circa 400 casi umani, confermati al laboratorio, di infezione da virus A/ H5N1 sono stati riportati all’OMS da 15 paesi in Africa, Sud Est Asiatico, Asia Centrale, Europa e Medio-Oriente. I paesi con il maggior numero di casi si sono avuti in Indonesia e in Egitto.