L’infezione è dovuta al virus dell’encefalite da zecche (Tick-Borne Encephalitis, TBE), appartenente alla famiglia Flaviviridae. Sono conosciuti tre sottotipi dell’agente etiologico: l’europeo (occidentale), l’estremo oriente (encefalite di primavera-estate) e il siberiano.

L’infezione è trasmessa dal morso delle zecche infette, che spesso rimangono tenacemente attaccate alla pelle per giorni) o occasionalmente dall’ingestione di latte non-pastorizzato. Non c’è trasmissione diretta da persona a persona.

L’infezione può indurre una malattia simil-influenzale  che è seguita in circa il 30% dei casi da febbre alta e segni d’interessamento del sistema nervoso centrale. L’encefalite che si sviluppa durante questa seconda fase può esitare in paralisi, sequele permanenti o morte. La severità della malattia aumenta con l’età del paziente. La TBE ha la tendenza di manifestarsi in focolai anche all’interno di aree endemiche. Attualmente, le più alte incidenze dei casi clinici sono riportate da certi focolai degli Stati Baltici, dalla Slovenia e dalla Russia. Alte incidenze sono riportate anche da focolai dall’Area Federale Nord-Occidentale della Russia. Altri paesi che hanno riportato casi all’interno dei loro territori o che sono considerati essere a rischio a causa dell’alta prevalenza in focolai del virus nelle zecche sono: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia, Bulgaria, Cina, Cro- azia, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Mongolia, Norvegia, Polonia, Repubblica di Corea, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Ungheria. In Italia l’infezione può essere contratta nelle regioni del nord-est (Friuli Venezia Giulia e Veneto).

I viaggiatori possono essere a rischio durante aprile fino a novembre. Il rischio è maggiore quando si effet- tuano scalate o si campeggia in aree forestali fino ad altitudini di circa 1400 metri.

Per prevenire  l’infezione i viaggiatori che si recano in aree boschive di paesi endemici devono indossare abiti appropriati come pantaloni lunghi, scarpe chiuse quando si fa trekking o si campeggia in paesi o aree a rischio per impedire che le zecche si attacchino alla cute. L’intero corpo deve essere ispezionato quotidianamente e le eventuali zecche rimosse prima possibile. In quelle aree anche il consumo di latte e di prodotti del latte non pastorizzato deve essere evitato.

Se si verifica il morso, la zecca deve essere rimossa prima possibile afferrandola saldamente con una apposita pinzetta ed evitando di schiacciarla.

Contro la TBE è disponibile in Italia un vaccino inattivato sicuro ed efficace (TICOVAC). Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di due dosi a distanza di 1-3 mesi l’una dall’altra. Una terza dose deve essere somministrata  dopo 9-12 mesi dalla seconda. L’immunità conferita ha una durata di circa 3 anni.

Dopo tale periodo occorre una dose di richiamo se si vuole mantenere l’immunità. La vaccinazione  va proposta a tutti i viaggiatori che durante i mesi primaverili ed estivi potrebbero essere esposti al morso di zecche frequentando  aree boschive.