Un’altra importante categoria di viaggiatori a rischio è rappresentata dalla donna gravida. Ogni gravidanza può essere soggetta a complicazioni. Le complicazioni maggiori si hanno di solito nel primo e nel terzo trimestre. Si può dire pertanto che il periodo più sicuro per un viaggio è il secondo trimestre di gravidanza. I fattori di rischio ostetrico-ginecologico per una donna gravida che intenda viaggiare sono: storia di aborti spontanei, di gravi- danze ectopiche, di parti prematuri, di anomalie placentari, di tossiemia, ipertensione e diabete, cervice uterina incompetente, gestazione multipla, primipara di più di 35 anni. Fattori di rischio generali per una donna gravida che voglia viaggiare sono: storia di malattia tromboembolica, ipertensione polmonare, presenza di asma severa o di malattie polmonari, valvulopatie mitraliche o aortiche, cardiomiopatie, ipertensione severa, diabete, insuf- ficienza renale, anemia severa o emoglobinopatie, altre patologie che richiedano continua assistenza medica. L’aborto spontaneo nel primo trimestre o una gestosi o una rottura delle membrane al terzo trimestre possono essere particolarmente pericolose se non ricevono cure specialistiche. Pertanto è necessario che la donna gravida che intende viaggiare si informi preventivamente sulla presenza e qualità dei servizi medici esistenti nel paese e nella località di destinazione annotandosi numeri di telefono, ubicazione ed altri det- tagli come la possibilità di eseguire trattamenti chirurgici di emergenza, sicurezza di eventuali trasfusioni di sangue. É necessario che la donna porti con sé tutta la documentazione sanitaria relativa al suo stato, il suo gruppo sanguigno, la sua anamnesi.

Vi sono località particolarmente pericolose per la donna gravida, ad es. le elevate altitudini, paesi o aree in cui infieriscono epidemie di agenti infettivi trasmessi per via alimentare o per puntura di insetti, paesi o aree in cui esiste un rischio malarico, specie dovuto a P.falciparum o paesi o aree che richiedano vaccinazione con vaccini vivi.

In linea generale, i vaccini vivi dovrebbero essere evitati in gravidanza, per il rischio teorico di danni al feto. In teoria, una donna che abbia ricevuto vaccini vivi (ad es. contro morbillo/parotite/rosolia, o febbre gialla) dovrebbe rinviare una gravidanza di quattro settimane. Tuttavia, tali danni non sono stati provati, pertanto non c’è ragione di interrompere  una gravidanza se una donna che abbia ricevuto tali vaccini rimanga poi incinta. La vaccinazione contro la febbre gialla è controindicata nelle donne gravide, così come quella contro morbillo/parotite/rosolia, contro la febbre tifoide nel caso del vaccino Ty21a, contro il papillomavirus umano, contro la varicella, contro la tubercolosi. Per quanto riguarda la profilassi antimalarica, la clorochina, l’associazione clorochina-proguanil e la meflochina  possono essere date in gravidanza. La doxiciclina  e la primachina sono controindicate; l’associazione atovaquone-proguanil non è indicata mancando studi di sicurezza in proposito. La maggior  parte delle compagnie aeree proibisce il volo alle donne gravide dopo la 35 o la 36 settimana. Oc- corre pertanto assumere al riguardo tutte le informazioni da parte della compagnia area. A causa della maggior facilità delle donne gravide ad andare incontro a tromboflebiti, la donna gravida non dovrebbe rimanere seduta troppo a lungo, ma alzarsi periodicamente e camminare lungo il corridoio. Dovrà altresì utilizzare la cintura di sicurezza per tutta la durata del viaggio per prevenire eventuali traumi dovuti a turbolenze aeree che compaiano all’improvviso. Dovrà altresì evitare di bere acqua gassata o mangiare alimenti che producano gas.

Tra le patologie particolarmente pericolose se contratte durante la gravidanza vi è l’epatite E, malattia contro la quale non esistono al momento vaccini. Altra malattia pericolosa nel primo trimestre: la toxoplasmosi, per i noti effetti sull’embrione. La malattia può essere prevenuta evitando carne poco cotta e il contatto con animali. Altra malattia è come noto, la rosolia malattia nei confronti della quale la donna deve essere stata vaccinata. Pur non raggiungendo tali livelli di pericolosità, molte altre infezioni di tipo gastro-intestinale possono nuocere alla madre e al feto per la disidratazione che possono provocare, per la tossiemia e altri fattori. É dunque molto importante che la donna gravida segua scrupolosamente le norme di sicurezza alimentare.