Difterite

L’agente eziologico è il Corynebacterium diphtheriae tossigeno e C. ulcerans tossigeno.

La trasmissione  avviene da persona a persona attraverso uno stretto contatto fisico. Il rischio è aumentato in condizioni di sovraffollamento e in condizioni socio-economiche precarie. Il danno indotto dalla esotossina si manifesta in diversi organi tra cui il cuore. Una forma cutanea di difterite causata da Corynebacterium ulce- rans è comune nei paesi tropicali e può anche essere importante fonte di infezione per la difterite faringea. L’infezione, generalmente, colpisce la gola e può portare all’ostruzione delle vie aeree e alla morte. C’è un danno indotto dalla tossina ad organi come il cuore. La difterite nasale può essere lieve; spesso il paziente rimane contagioso a lungo; l’infezione asintomatica è frequente.

La difterite è scomparsa nei paesi industrializzati  a causa della vaccinazione con il vaccino  DPT che viene impiegato da molto tempo. Nei primi anni ’90, grandi epidemie si sono verificate nei paesi dell’Est europeo. La malattia può essere mortale o provocare complicazioni gravi e permanenti negli individui non immunizzati o insufficientemente immunizzati. La difterite è presente ancora in aree dove la copertura immunitaria è bassa. Tutti i viaggiatori  devono essere vaccinati in accordo alle raccomandazioni  nazionali. La vaccinazione con- tro la difterite viene effettuata, di solito, come vaccino trivalente: DTP o DTaP (difterite-tetano-pertosse o difterite-tetano-pertosse  acellulare). Dopo il corso iniziale di queste tre dosi devono essere date dosi ag- giuntive di DT fino al settimo anno di età. Successivamente viene dato un vaccino con un ridotto contenuto di anatossina difterica (Td).

 

Tetano

È dovuto al batterio Clostridium tetani. Il tetano è trasmesso attraverso l’esposizione a spore di Clostridium tetani, presente nel suolo in modo ubiquitario.

La malattia è causata dall’azione di una potente neurotossina prodotta dal batterio (come avviene per esempio nelle ferite contaminate da terriccio). I sintomi clinici del tetano sono dovuti allo spasmo muscolare, inizialmente a carico dei muscoli della masticazione che causano il caratteristico trisma che comporta la caratteristica espressione facciale: risus sardonicus. La contrattura può estendersi ai muscoli del dorso (opistotono) e interessare altri muscoli. Leggeri stimoli esterni possono provocare convulsioni generalizzate che sono all’origine di gravi complicazioni (disfagia, polmonite). La malattia evolve verso l’exitus, se non si mette in atto rapidamente un trattamento intensivo per la cura dei sintomi.

La malattia è ubiquitaria. Ovunque nel mondo una ferita infetta è una potenziale porta di entrata delle spore di Clostridium tetani.

I viaggiatori  devono essere vaccinati contro il tetano. Quasi tutte le ferite, sia che si tratta di un semplice graffio che di una ferita seguente ad un incidente stradale, presentano un rischio di esposizione alle spore. Il vaccino antitetanico è disponibile come singola dose nella forma monovalente (TT), combinato  con l’anatossina difterica di (DT) o con una bassa dose di anatossina difterica (Td) e combinato con i vaccini della pertosse e della difterite (vaccino intero wP o vaccino acellulare aP) (DTwP, DTaP, o dTaP). In Italia viene somministrato nell’infanzia il vaccino esavalente che include la copertura di epatite B, Haemophilus influenzae tipo B e poliomielite (IPV).

Tutti i viaggiatori devono aggiornare il proprio calendario vaccinale. Il tipo di profilassi antitetanica  che è richiesta a seguito di una ferita dipende dalla natura della lesione e dalla storia di immunizzazione precedente. Comunque nessun richiamo è necessario se l’ultima dose di vaccino antitetanico è stata data meno di 5 anni prima per le ferite sporche e meno di 10 anni per le ferite pulite.

 

Pertosse

La pertosse  è una malattia batterica acuta delle vie respiratorie estremamente contagiosa dovuta a Bor- detella pertussis. È trasmessa soprattutto dalle goccioline del respiro dalle membrane mucose delle vie respiratorie degli individui infetti.

La malattia è caratterizzata da una tosse severa della durata di parecchie settimane, accompagnata dal caratte- ristico grido e spesso da cianosi e vomito. Nei lattanti la tosse può essere assente e la malattia può manifestarsi con crisi di apnea. La malattia può manifestarsi in tutte le età, ma la maggior parte dei casi gravi e dei decessi ha luogo durante le età più precoci della vita e nei paesi in via di sviluppo. Le complicazioni maggiori sono la polmonite, l’encefalite e la malnutrizione dovuta a vomito ripetuto. La vaccinazione  è la misura preventiva più logica.

I bambini piccoli non immunizzati sono quelli a maggior rischio di pertosse grave, ma anche i bambini più grandi, gli adolescenti e gli adulti possono contrarre la malattia, spesso in forme lievi ed atipiche, se essi non sono pienamente immunizzati. L’esposizione a pertosse è più frequente nei paesi in via di sviluppo. Tutti i viaggiatori devono possedere l’immunità in accordo alle raccomandazioni  nazionali.  Sia i vaccini a cellule intere (wP) che quelli acellulari (aP) forniscono un’eccellente protezione e sono sicuri a parte qualche effetto secondario di lieve entità. Per parecchie decadi, i vaccini wP sono stati ampiamente impiegati nei programmi di vaccinazione nazionali. Oggigiorno vengono impiegati i vaccini acellulari, che causano minori effetti collaterali. Sia i vaccini wP che quelli aP sono solitamente somministrati in combinazione con l’anatos- sina difterica e tetanica (DTwP o DTaP). Adolescenti ed adulti non vaccinati devono ricevere 3 dosi di vaccino wP o aP con un intervallo di 2 mesi tra la prima e la seconda dose e 6-12 mesi tra la seconda e la terza dose.