In occasione di TTG Incontri 2015 tenutosi a Rimini dal 8 al 10 ottobre, Walter Pasini, esperto di sanità internazionale e fondatore della Società Italiana della Medicina del Turismo, ha presentato il suo nuovo libro ‘I significati del viaggio’. La presentazione è stata svolta in collaborazione con Cecchi Paone, direttore di ‘Oasis’ ed esperto di divulgazione scientifica, tecnologica e culturale, ed è stata incentrata principalmente sulla motivazione del viaggio e le nuove tendenze. In particolare si è affermato che siamo spinti a viaggiare per ragioni consce, e quindi per riscoprire la conoscenza della storia a 360 gradi, ma molto più spesso per motivi inconsci. Sulla pagina ufficiale della manifestazione è possibile approfondire maggiormente l’incontro svolto.
Mentre l’Europa avrà un coordinatore unico per gestire l’emergenza Ebola e inviare aiuti in Africa, anche in Italia gli ospedali prendono tutte le misure necessarie ad affrontare l’eventuale arrivo del virus. Ma quali sono i rischi? A che punto sono le ricerche? Ne parliamo con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il Dott. Walter Pasini, Medici senza Frontiere e altri ricercatori che ci spiegheranno le varie procedure.
Below is a table outlining the difference between the Zika virus and other mosquito borne diseases like Malaria, Dengue fever and Chikungunya. Source is Health Department’s Emergency and Surveillance manager and Epidemiologist Berry Ropa.
Disease
Malaria
Zika
Dengue
Chikungunya
Cause
Parasite
Virus
Virus
Virus
Vector
Anopheles mosquitoes(night biting)
Aedes mosquitoes (day biting)
Aedes mosquitoes (day biting)
Aedes mosquitoes (day biting)
Common Symptoms and Signs
Fever
Headache
Chills
Sweating
Nausea/Vomiting
Diarrhoea
Anaemia
Fever (often less than 38.0C)
Skin rash
Headache
Arthralgia
Myalgia
Conjunctivitis
Fatigue
Fever
Severe headache
Pain behind eyes
Abdominal pain
Nausea/Vomiting
Arthralgia
Myalgia
Rash
Fever
Severe arthralgia
Nausea/Vomiting
Potential Complications (Common)
Anemia
Cerebral malaria
Microcephaly
Guillain-Barré Syndrome
Shock
Bleeding
Chronic Arthralgia
Main Treatment
Anti-malarials
Symptomatic treatment
Symptomatic treatment (fluid resuscitation for severe dengue – see dengue treatment protocols)
Symptomatic treatment
Prevention
Avoidance of mosquito bites; Elimination of mosquito breeding sites
Avoidance of mosquito bites; Elimination of mosquito breeding sites
Avoidance of mosquito bites; Elimination of mosquito breeding sites
Avoidance of mosquito bites; Elimination of mosquito breeding sites
Reporting Case Definition
Acute fever, and positive RDT or malaria microscopy
Fever and rash, with at least ONE of the following symptoms (not explained by any other medical condition):
Arthralgia
Myalgia
Non-purulent conjunctivitis
Headache
Malaise
Fever and at least TWO of the following symptoms:
Severe headache
Pain behind eyes
Abdominal pain
Nausea/Vomiting
Arthralgia
Myalgia
Rash
Leukopenia
Bleeding
Acute fever and arthralgia, not explained by another medical condition
Diagnosis
Malaria RDT or microscopy
Sample referral referred to Institute of Medical Research
Mentre pare dimostrato che al nesso temporale tra decessi di anziani e somministrazione del vaccino anti-influenzale non corrisponda alcun nesso causale, pare altrettanto certo che si debba fare tutto il possibile per garantire alla popolazione la massima informazione possibile sugli effetti dei vaccini in termini di riduzione della mortalità e della morbilità delle malattie contro le quali immunizzano.
E’ molto importante ad esempio sapere che la poliomielite che l’OMS avrebbe voluto eradicare alla fine del secolo scorso attraverso una campagna di vaccinazione di massa, così come fatto con il vaiolo, è ancora endemico in Paesi come la Nigeria e il Pakistan e che si verificano casi in molti altri paesi africani. Se il tasso di copertura vaccinale contro la polio in Italia dovesse diminuire, sarà molto probabile che la malattia ricompaia nel nostro Paese.
Massima informazione e massima trasparenza per riguadagnare la fiducia della popolazione nel ruolo della vaccinazione per la prevenzione. Serve però migliorare nel nostro Paese la sorveglianza epidemiologica.
Occorre ad esempio sapere con esattezza quanti siano realmente e non approssimativamente le morti annuali attribuibili alle complicanze dell’influenza stagionale. Non si può dire che queste siano 5000 o 8000 o 3-4.000.
Questi numeri sarebbero quelli corrispondenti alla differenza di mortalità nella popolazione italiana nella stagione invernale, rispetto alle altre, ma non convince la deduzione che queste morti sarebbero necessariamente tutte dovute ai virus influenzali e non ad altre cause. Sarebbe necessario dimostrare che ognuna di queste morti sia dovuta all’infezione da virus influenzali e alle successive complicazioni(polmonari, cerebro-vascolari, cardiache).
Per ottenere la fiducia della popolazione occorre riportare numeri reali, non approssimativi, numeri reali che si otterranno solo migliorando l’organizzazione della sorveglianza epidemiologica italiana.
Dr. Walter Pasini
Direttore Centro Travel Medicine and Global Health
Lo scopo del convegno “Viaggi internazionali e malattie epidemiche” è quello di focalizzare l’attenzione su vecchie e nuove epidemie e porre l’attenzione sulla loro possibile riemersione.
L’idea innovativa del convegno è quella di allargare la platea di riferimento ad un target non solo interessato all’argomento medico, ma anche storico e culturale. Saranno presenti studenti dell’Istituto Nautico e i Cadetti dell’Accademia Militare Navale di Livorno.
Questo convegno è una risposta alla ricerca di quali siano le radici storiche della Travel Medicine, nata nel 1981 con la Medicina Italiana del Turismo (nel momento in cui il dott.Pasini si occupava di Talassoterapia a Rimini) come estensione della scienza della talassoterapia. In Versilia come a Rimini, nacque la cultura della talassoterapia, del turismo come atto curativo. Le origini della Travel Medicine si rinvengono sin dalla metà del quattordicesimo secolo, quando a Venezia vennero creati i primi lazzaretti per far fronte all’epidemia di peste nera.
Nella storia militare, numerosi sono gli esempi gravissimi di epidemie, come ad esempio quella che falcidiò le forze dell’esercito Sabaudo a metà Ottocento. Lo stesso generale La Marmora morì di colera nella guerra di Crimea.
Peste, Sifilide, Vaiolo, Colera sono alcune delle epidemie trattate in questo covegno.
Il convegno recupera questo aspetto storico e lo contestualizza ai giorni nostri.
Gli uffici di Medicina Transfrontaliera (USMEF), che la dott.ssa Condorelli rappresenta all’interno del convegno, hanno radici antiche, che risalgono ai tempi della patente sanitaria richiesta al momento dell’imbarco sulle navi.
Carlo M Cipolla – “Il Burocrate e il marinaio” in questo libro si racconta che gli inglesi prediligevano la sicurezza delle merci a quella delle persone. Se vogliamo fare un collegamento ai giorni nostri, la figura degli inglesi oggi è rappresentata dai cinesi.
L’illustre Giovanni Boccaccio, di cui ricorre in questo anno il settecentenario della nascita, descrive perfettamente l’epidemia del morbo del colera nell’introduzione del suo Decameron. L’accento che vige su tutto il convegno è quello della prevenzione, un tema troppo spesso trascurato anche in quelle che sono le nuove indicazioni sanitarie. Una sana prevenzione a tutti i livelli, determina poi anche un miglioramento più ampio, meno ricorso alle cure e quindi un risparmio sanitario.
La prevenzione, da un punto di vista medico ed etico, va vista come il primo punto di partenza.
Parlare di prevenzione ora potrebbe sembrare contro corrente per quanto riguarda l’attuale situazione sanitaria, ma analizzando a fondo la questione, si evince non esser così. Il pericolo di nuove pandemie è molto presente e alto perché ai giorni nostri è molto facile spostarsi anche per grandi distanze. La mobilità estremamente fluida e i flussi migratori sono fattori che agevolano e moltiplicano i rischi e i fattori di propagazione; la Scienza medica, e le tecnologie moderne contrastano e prevengono in modo sempre nuovo.
Dopo il boom iniziale diminuisce il numero delle segnalazioni di morti di anziani cui era stato inoculato il vaccino anti-influenzale Fluad, della casa farmaceutica Novartis, che ha il quartier generale a Berna, ma che produce il vaccino a Siena, nella sede storica dell’ex Sclavo, diventata Biocine, poi Chiron prima di essere acquistata dalla multinazionale svizzera. La Rete nazionale di Farmacovigilanza ha segnalato fino ad ora un totale di 13 morti sospette. Si tratta nella grande maggioranza dei casi di soggetti affetti da gravi patologie croniche di età molto avanzatain cui la morte potrebbe esser sopraggiunta per cause legate a tali patologie e non al vaccino.
Il nesso temporale, anche di 24-48 ore, tra inoculazione del vaccino anti-influenzale Fluad e decessi, non significa necessariamente nesso causale. 24-48 ore è il tempo considerato per morte sospetta dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, organo del Ministero della salute. Nei prossimi giorni sapremo dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) se i campioni dei lotti ritirati dal commercio risultano contaminati sul piano tossicologico e su quello microbiologico.
Se così non sarà, sarà ritirato e vi sarà il via libera per un loro riutilizzo, ma ben difficilmente vi potrà essere un’adesione convinta della popolazione alla vaccinazione. Rimarrà quasi sicuramente l’errato sospetto che l’industria farmaceutica possa avere in qualche modo condizionato l’esito dei test sui campioni di vaccino o che i controlli possano essere stati incompleti.
In realtà nulla di tutto questo accadrà considerando l’assoluta indipendenza dell’ISS e il coinvolgimento dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, organismo dell’Unione Europea. Anche paesi come la Germania, l’Austria e la Spagna, dove viene impiegato il Fluad, seguono con molta attenzione la vicenda aspettando i risultati degli esami tossicologici e microbiologici dei campioni esaminati. Se non dovesse risultare alcuna contaminazione, non vi sarebbe alcuna ragione per diffidare del vaccino, il Fluad, in commercio da molto tempo e distribuito in Europa in più di 50 milioni di dosi. Questo vaccino viene impiegato negli anziani per il fatto che contiene adiuvanti, come lo squalene, che ne potenziano l’immunogenicità e quindi la durata dell’immunizzazione.
E’ certo che la vaccinazione protegga dall’influenza e dalle sue complicanze. Non sono però personalmente convinto che siano ottomila le persone decedute ogni anno a causa dell’influenza. Questo numero sarebbe quello corrispondente alla differenza di mortalità nella popolazione italiana nella stagione invernale, rispetto alle altre, ma non convince la deduzione che queste morti sarebbero necessariamente tutte dovute ai virus influenzali e non ad altre cause. Sarebbe necessario dimostrare che ognuna di queste morti sia dovuta all’infezione da virus influenzali e dalle successive complicazioni(polmonari,cerebro-vascolari,cardiache).
Ma, indipendentemente dal numero reale di morti evitate, resta indiscutibile che la vaccinazione svolga una funzione importantissima per prevenire non solo l’influenza, ma una serie di gravi malattie come la polio, l’epatite B, il morbillo, il tetano, la difterite. Se la popolazione dovesse perdere fiducia nei vaccini e vaccinarsi di meno contro queste malattie, vi sarebbe quasi certamente un ritorno della polio attraverso l’immigrazione di massa da paesi africani, specie dalla Nigeria o asiatici, come il Pakistan e un aumento drammatico di meningite meningococciche, epatite B, morbillo. I vaccini attuali sono più sicuri ed efficaci rispetto al passato, perché prodotti con tecnologie più avanzate, ma anche quelli prodotti in passato hanno svolto una funzione importantissima.
Nessuna dimostrazione sull’efficacia dei vaccini potrebbe essere più convincente dell’eradicazione, avvenuta negli anni ’70, del vaiolo, malattia responsabile in passato di milioni di morti, a seguito di una campagna di vaccinazione di massa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dr. Walter Pasini
Direttore Centro Travel Medicine and Global Health
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