Malattia di Lyme

È dovuta a Borrelia burgdorferi, spirocheta di cui esistono differenti sierotipi. L’infezione è causata dalla puntura di zecche infette, adulte e allo stato di ninfe, del genere Ixodes. Molte specie di mammiferi pos- sono essere infettate. I cervidi costituiscono un serbatoio importante. La malattia ha generalmente il suo esordio in estate. Le lesioni cutanee che compaiono hanno forma rotondeggiante che si allarga, spesso con una zona centrale chiara. Febbre, brividi, mialgie e cefalea sono frequenti. Può seguire un interessamento meningeo. Complicazioni al sistema nervoso centrale e ad altri organi possono verificarsi settimane o mesi dopo l’esordio della malattia. L’artrite può svilupparsi entro due anni dall’esordio. Esistono focolai endemici per il morbo di Lyme nelle foreste dell’ Asia, nell’Europa centrale, orientale e nord-occidentale e negli USA. Il rischio è generalmente basso nei viaggiatori fatta eccezione per i campeggiatori, gli scalatori nei paesi o aree a rischio. Contro la malattia di Lyme non esistono per il momento vaccini. La forma di prevenzione migliore consiste nell’evitare aree infestate da zecche così come l’esposizione a zecche. Se si viene punti occorre rimuovere il più rapidamente possibile la zecca evitando di schiacciarla.

Malattia mano-piede-bocca

La malattia (Hand Foot and Mouth Disease, HFMD) è causata solitamente da un Coxsackie virus A16 e provoca una malattia lieve autolimitantesi. L’HFMD è causata anche da enterovirus incluso l’EV71 che è stato associato con serie complicazioni in certi gruppi di persone e che può causare morti. L’HFMD si verifica soprattutto nei bambini di età inferiore ai 10 anni. Il periodo di incubazione solitamente è di 3-7 gg. La malattia esordisce con febbre, mancanza di appetito, malessere e mal di gola. 1-2 gg dopo l’inizio della febbre si sviluppano nella bocca ulcere dolenti, specie nella lingua e nelle gengive. Si sviluppa poi un rush cutaneo non pruriginoso localizzato al palmo delle mani e alla pianta dei piedi.

Il rush può interessare le natiche e/o i genitali. La malattia può essere asintomatica o avere solo rush o solo ulcere alla bocca. In una piccola percentuale di casi, si possono avere complicanze neurologiche e respiratorie con esito mortale. Il virus HFMD è contagioso e l’infezione si diffonde da persona a persona per contat- to diretto con le secrezioni del naso, la saliva, il contenuto delle vescicole o le feci. Le persone  infette sono più contagiose durante la prima settimana della malattia, ma il periodo di contagiosità può durare parecchie settimane. L’HFMD non si trasmette da animali domestici o da altri animali. Al momento non esiste un trattamento specifico. Viene consigliata la corretta idratazione del paziente e il trattamento dei sintomi. Sconsigliati sono i corticosteroidi.

Malattie da Hantavirus

Le malattie da hantavirus sono infezioni virali. Esempi importanti sono la febbre emorragica con sindrome renale (HFRS) e la sindrome polmonare da hantavirus (HPS). L’agente eziologico sono gli hantavirus, virus appartenenti alla famiglia dei Bunyavirus. Gli hantavirus sono trasmessi da varie specie di roditori. Specifici virus hanno particolari roditori come ospiti. L’infezione avviene per diretto contatto con feci, saliva, urine di roditori infetti o per inalazione dei virus attraverso escrementi di roditori. Si tratta di una malattia virale acuta in cui l’endotelio vascolare viene danneggiato con conseguente aumento della permeabilità vascolare, ipotensione, manifestazioni emorragiche e shock. Una funzione renale alterata con oliguria è caratteristica della sindrome emorragica con sindrome renale. Nella sindrome polmonare da hantavirus (HPS) si verifica edema polmonare. L’esito è infausto fino al 15% dei casi da HFRS, fino al 50% dei casi dovuti a HPS. La distribuzione geografica è ubiquitaria nei roditori. Il rischio per i viaggiatori è molto basso. Tuttavia essi potrebbero essere a rischio in ogni ambiente in cui i roditori sono presenti in numero elevato e dove sia possibile un qualche contatto diretto. Non esiste alcuna forma di profilassi.  La prevenzione si attua evitando l’esposizione a roditori e alle loro escrezioni. I viaggiatori avventurosi, i pellegrini, i campeggiatori e i viaggiatori con esposizione occupazionale ai roditori in aree endemiche per hantavirus dovrebbero prendere precauzioni per escludere i roditori dalla tende o da altre sistemazioni e proteggere tutti i cibi da un’eventuale contaminazione da parte di roditori.

Oncocercosi

L’oncocercosi o cecità dei fiumi è causata da un verme Onchocerca volvulus che è trasmesso dalle punture si simulidi infetti (simulium spp) che si nutre nei fiumi e nei torrenti dei villaggi remoti ubicati vicino a terreni fertili dove la gente pratica l’agricoltura. Nel corpo umano i vermi adulti producono larve embrioniche (microfilarie) che migrano nella pelle, negli occhi e in altri organi. Quando una simulide femmina punge una persona infetta, essa ingerisce microfilarie  che si sviluppano e che possono essere trasmesse a loro volta in un altro essere umano durante punture successive.

L’oncocercosi è una malattia dell’occhio e della pelle. I sintomi sono causati dalle microfilarie che si muo- vono nel corpo umano e nei tessuti sottocutanei ed inducono intense risposte infiammatorie. Le persone infette possono sviluppare sintomi come prurito intenso e varie lesioni della pelle. Alcune persone infette sviluppano lesioni dell’occhio che possono portare a gravi disturbi della vista e a cecità permanente. L’on- cocercosi si riscontra soprattutto in regioni tropicali. Più del 99% delle persone infette vivono in 31 stati dell’Africa  Sud Sahariana: Angola,  Benin, Burkina  Faso, Burundi,  Camerun, Repubblica  Centroafricana, Chad,Costa  d’Avorio, Repubblica Democratica  del Congo,  Guinea Equatoriale,  Etiopia, Gabon, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Kenya, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Ruwanda, Senegal, Sierra Leone, Sud Sudan, Sudan, Togo, Uganda e Tanzania. è stata introdotta anche nello Yemen.

L’oncocercosi si trova anche in 6 paesi dell’America Latina: Brasile, Colombia, Equador, Guatemala, Messico e Venezuela. Non esiste un vaccino per prevenire l’infezione da O volvulus. Per quanto riguarda il trattamento l’OMS racomanda la terapia con Ivermectin almeno una volta all’anno per circa 10-15 anni. Dal 1974 al 2002 l’OMS ha lanciato un programma di controllo nell’Africa occidentale usando insetticidi contro le larve dei simulidi (controllo dei vettori) attraverso elicotteri ed aeroplani. Dal 1989 vi è stata una distribuzione su larga scala dell’ivermectin.  Il programma di controllo dell’oncocercosi ha fatto evitare l’infezione a 40 milioni di persone, ha prevenuto la cecità in 600.000 persone ed assicurato che 18 milioni di bambini nascessero liberi dalla minaccia di malattia e cecità. Inoltre, 20 milioni di ettari di terreno abbandonato sono stati riutilizzati per la produzione agricola in grado di nutrire annualmente 17 milioni di persone. Nel 1995 il programma africano per il controllo dell’oncocercosi è stato lanciato per controllare la malattia nei rimanenti paesi endemici dell’Africa.

 

Peste

Il bacillo Yersinia Pestis è l’agente etiologico.

La peste è una zoonosi che colpisce i roditori ed è trasmessa dalle pulci di roditori ad altri animali ed all’uomo. La trasmissione interumana diretta si limita alla peste polmonare, allorquando un malato può infettare altre persone attraverso l’espulsione delle goccioline di Flügge in caso di contatti ravvicinati.

La peste si presenta in tre principali forme cliniche:

  • La peste bubbonica è causata dalla puntura di pulci infette. Si produce una linfadenite nei linfonodi di drenaggio. I linfonodi regionali sono quelli più comunemente affetti. Gonfiore, dolore e suppurazione dei linfonodi producono i caratteristici bubboni della peste.
  • La peste setticemica può svilupparsi dalla peste bubbonica o verificarsi in assenza di linfoadenite. La disseminazione dell’infezione nel circolo sanguigno può portare a meningite, shock da endotossine e coagulazione intravasale disseminata (CID).
  • La peste polmonare può risultare da un’ infezione secondaria dei polmoni conseguente alla disseminazione dei bacilli da altri siti corporei. Provoca una polmonite severa. Una persona può essere infettata direttamente quando entra in contatto con goccioline di Flügge; sviluppa in tal caso una peste polmonare primaria.

In assenza di trattamento tempestivo ed efficace, il 50-60% dei casi di peste bubbonica è mortale, mentre i casi non trattati di peste setticemica e polmonare sono sistematicamente mortali. I roditori sono focolai naturali di peste in numerose regioni del mondo.

La peste dei roditori selvatici è presente in Africa centrale, orientale ed australe, in America del sud, nella parte occidentale dell’America del nord e in zone importanti dell’Asia. In certe regioni, i contatti tra ratti selvatici e domestici sono comuni, dando luogo a casi sporadici di peste umana e ad epidemie occasionali. Generalmente basso eccetto nelle aree rurali di paesi o aree a rischio, particolarmente  se si campeggia o si caccia o se c’è un contatto con roditori. Un vaccino efficace contro la peste bubbonica è disponibile esclusivamente per persone con un rischio di esposizione professionale; non è commercialmente disponibile nella maggior parte dei paesi.

Evitare qualunque contatto con roditori vivi o morti.

Schistomosiasi

La schistomosiasi detta anche bilharziosi è un’infezione  parassitaria causata dallo schistosoma che ha un complesso ciclo di vita che coinvolge in modo specifico alcune specie di chiocciole che vivono in acqua come ospiti intermedi. Le chiocciole  infettate rilasciano un grande numero di piccole larve cercarie che nuotano liberamente e sono capaci di penetrare la pelle intatta dell’ospite umano.

La malattia ha un periodo di 14-84 giorni per la forma acuta (sindrome di Katayama), ma l’infezione cronica può rimanere asintomatica per anni. La penetrazione   delle cercarie può essere associata a un rash cutaneo che si manifesta da qualche ora a una settimana dall’esposizione. La forma acuta si presenta con febbre, cefalea, mialgia, diarrea, epatosplenomegalia  e sintomi respiratori. É presente eosinofilia. Le manifestazioni cliniche della forma cronica dipendono dalla risposta immunitaria alle uova degli schistosomi. La malattia cronica è caratterizzata dalla presenza di schistosomi adulti per molti anni nelle vene mesenteriche o vescicali dell’ospite dove vengono depositate uova che causano reazioni granulomatose e lesioni degli organi in cui esse sono depositate. S.mansoni, S.mekongi, S.japonicum sono all’origine di segni e sintomi epatici ed intestinali, mentre S.haematobium di sintomi e segni urinari.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità  è da anni impegnata nella lotta alla malattia coordinando e sostenendo l’uso della chemioprofilassi  con praziquantel  nella popolazione dei paesi endemici. L’OMS ritiene che nel mondo vi siano 200 milioni di soggetti infestati e che il numero delle persone esposte al rischio d’infestazione vada da 600 a 779 milioni. Nel 2010, l’OMS ha stimato che su 77 paesi considerati come paesi endemici, solo 51 aveva popolazioni che richiedevano una chemioterapia preventiva e che nel mondo, sempre nel 2010, erano 237.216.451 le persone che avrebbero avuto necessità di tale chemioprofilassi, di cui 108.950.695 bambini di età scolare. Complessivamente la Regione Africana conta 40 paesi con necessità di chemioprofilassi, quella delle Americhe 2 (Venezuela e Brasile), l’Asia del Sud Est 1 (Indonesia). Anche nella Regione OMS del Mediterraneo orientale vi sono alcuni paesi a rischio di trasmissione (Egitto, Oman, Sudan, Somalia, Yemen). Nella Regione del Pacifico Occidentale rischio di trasmissione esiste in Cambogia, Cina, Filippine  e Laos).  La quantità di praziquantel di cui possono disporre i paesi dell’Africa sub-sahariana è significativamente aumentata negli ultimi anni così come è aumentato il numero di paesi che applicano il programma di lotta. Tuttavia, alcuni dei paesi ad ele- vata endemia quali la Repubblica Democratica del Congo, l’Etiopia, il Kenya e lo Zimbabwe non hanno programmi di controllo attivo contro la schistosomiasi e la Nigeria e la Tanzania hanno solo programmi limitati. Se questi grandi paesi a forte endemia non aumenteranno la lotta alla malattia, il numero di persone trattate rimarrà insufficiente.

I viaggiatori che si bagnano in acque dolci possono essere esposti al rischio. Perfino una breve esposizione in acque contaminate, per esempio durante il guado, il bagno o un’attività natatoria, può portare all’infezione. La maggior parte dei casi nei viaggiatori si sono verificati nell’Africa sub-sahariana ed in particolare nella regione di Banfora in Burkina  Faso, nelle regioni popolate dai Dogon in Mali, nel lago Malawi, nel lago Tanganica, nel lago Vittoria, lungo il fiume Omo in Etiopia, lungo il Nilo e lungo il fiume Zambesi.

Per quanto riguarda la prevenzione, non esistono vaccini nè farmaci a scopo profilattico, poichè non vi è un modo pratico per il viaggiatore di distinguere le acque infestate da quelle non infestate, essi devono essere informati di evitare di guadare, nuotare od avere altri contatti con acqua dolce nei paesi endemici per la schistosomiasi. Il trattamento si effettua con farmaci sicuri ed efficaci. Il Praziquantel è il farmaco di scelta per tutti i tipi di schistosoma. I viaggiatori che si sospetta siano stati esposti devono essere informati di contattare un ospedale attrezzato con reparto di malattie infettive o tropicali.